Autore/i della scheda: Isabella Insolvibile
Dati sul campo
Comune: Ziano Piacentino
Provincia: Piacenza
Regione: Emilia-Romagna
Ubicazione: Montalbo - Ziano Piacentino
Tipologia campo: concentramento
Numero convenzionale: 41
Numero di posta militare: 3200
Campo per: ufficiali
Giuristizione territoriale: Difesa Territoriale Milano
Scalo ferroviario: Castel S. Giovanni
Sistemazione: accantonamento
Capacità: 150
In funzione: da 08/1941 al 03/1943
Comando/gestione del campo: maggiore Mario Montanelli (3-4.1942); capitano Raffaele Paddoghi (5.1942); maggiore Antonio Colleoni (6.1942-3.1943)
Cronologia:
Agosto 1941: alcune decine di prigionieri alleati sono internati al campo, in precedenza assegnato ai greci
27.8.1941: il driver britannico Robert John Kahn viene ucciso in un tentativo di fuga
Primavera 1942: al campo di Montalbo, ormai assegnato in modo esclusivo agli alleati, vengono destinati solo prigionieri britannici.
14 marzo 1942: protesta dei prigionieri
Aprile 1942: il comandante Montanelli viene sostituito e arrestato
Primavera 1943: nell’ambito della riorganizzazione nazionale dei campi, Montalbo è disciolto (la data ufficiale è 21.5.1943).
Presenza dei prigionieri alleati nel campo di Ziano Piacentino
Data | Generali | Ufficiali | Sottufficiali | Truppa | TOT |
17.9.1941[1] | 47 | 14 | 61 | ||
1.3.1942 | 158 | 2 | 43 | 203 | |
1.4.1942 | 157 | 1 | 44 | 202 | |
1.5.1942 | 148 | 7 | 45 | 200 | |
1.6.1942 | 139 | 1 | 44 | 184 | |
1.7.1942 | 106 | 45 | 151 | ||
1.8.1942 | 148 | 45 | 193 | ||
1.9.1942 | 142 | 1 | 44 | 187 | |
30.9.1942 | 143 | 45 | 188 | ||
31.10.1942 | 143 | 45 | 188 | ||
30.11.1942 | 142 | 45 | 187 | ||
31.12.1942 | 141 | 45 | 186 | ||
31.1.1943 | 142 | 1 | 46 | 189 | |
28.2.1943 | 137 | 1 | 46 | 184 | |
31.3.1943 | 147 | 1 | 26 | 174 |
Storia del campo
Il campo viene insediato all’interno di un castello medievale più volte rimaneggiato nel corso dei secoli, e prima della guerra utilizzato come residenza estiva di seminaristi. La prima fonte ad attestare una presenza alleata al campo 41 è un rapporto della Croce Rossa Internazionale [TNA, WO 224/115] che, nel settembre 1941, lo visita, trovandovi 61 prigionieri “britannici” (dei quali 47 ufficiali) che vanno ad aggiungersi ai greci (in quel momento, 69) già presenti[1]. Si tratta, per entrambe le nazionalità, di ufficiali e loro ordinanze. Gli alleati sono arrivati tra agosto e settembre, e sono senza dubbio trattati meglio dei greci; nonostante la separazione degli spazi, la convivenza e, soprattutto, le disparità tra le due nazionalità, rendono difficile la situazione disciplinare interna. Gli alleati vengono subito visitati dal nunzio apostolico Borgongini Duca, che li descrive come «di florido aspetto e contenti del trattamento» [AAV, IAC, UIV, Sez. Segr., b. 518]. Secondo la Croce Rossa Internazionale, la dieta dei prigionieri di Montalbo nel settembre 1941 comprende le seguenti razioni:
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato | Domenica | |
grammi | grammi | grammi | grammi | grammi | grammi | grammi | |
Pane | 550 | 550 | 550 | 550 | 550 | 550 | 550 |
Carne | 150 | 150 | - | 150 | - | 150 | 150 |
Pasta | - | 150 | 100 | 150 | 150 | - | 150 |
Riso | 150 | - | 150 | - | 100 | 150 | - |
Lardo e olio | 15 | 15 | 30 | 15 | 30 | 15 | 15 |
Marmellata | 15 | 15 | 25 | 15 | 25 | 15 | 15 |
Sale | 20 | 20 | 20 | 20 | 20 | 20 | 20 |
Formaggio grattugiato | 10 | 10 | 10 | 10 | 10 | 10 | 10 |
Fagioli | - | 50 | 60 | - | 60 | 50 | - |
Zucchero | 15 | 15 | 15 | 15 | 15 | 15 | 15 |
Caffè surrogato | 10 | 10 | 10 | 10 | 10 | 10 | 10 |
Formaggio | - | - | 60 | - | 60 | - | - |
Patate | 100 | - | - | - | - | - | 100 |
Non è di questo, però, che i prigionieri avrebbero parlato al loro rimpatrio, ma, piuttosto, di una struttura fatiscente e inadeguata e di un trattamento mediocre, quando non cattivo. Anche la situazione alimentare, a Montalbo come negli altri campi, sarebbe del resto peggiorata con il passare del tempo.
Il 27 agosto 1941 il driver britannico Robert John Kahn è ucciso dalle guardie mentre tenta di evadere dal campo. Kahn è il primo prigioniero alleato “morto di fuga” in Italia; la “legittimità” della sua uccisione non convince i commilitoni e soprattutto il suo superiore, che fanno riferimento a ferite non giustificabili con colpi sparati alle spalle di un uomo in fuga. Il caso sarà oggetto d’inchiesta nel dopoguerra, che però si concluderà con un nulla di fatto.
Entro la fine del 1941 il campo è destinato ai soli prigionieri alleati e, nella primavera del 1942, tra questi, ai soli britannici. I rapporti tra detentori e detenuti a Montalbo sono difficili, le fughe numerose e la reazione del comando italiano quasi sempre severa. L’atteggiamento dei detentori è particolarmente rigido e a tratti persecutorio (le fonti britanniche parlano di petty persecution); la corrispondenza dei prigionieri è regolarmente censurata e i sequestri sono numerosi. Anche gli osservatori internazionali riscontrano carenze nei rifornimenti e inadeguatezza delle strutture e degli impianti sebbene, a differenza di altri, il campo sia riscaldato nei mesi freddi. I prigionieri non si fanno spaventare e, nel marzo 1942, danno vita a una clamorosa protesta – unica nel suo genere, nel panorama italiano – tesa a ottenere miglioramenti nelle proprie condizioni di trattamento, in particolare adeguati rifornimento idrico e impianto di illuminazione elettrica. I militari reclusi scardinano porte, dipingono il segno “V” di victory sui muri, ostruiscono i buchi delle serrature degli uffici italiani, bruciano tutti gli avvisi affissi dal comando etc. Sull’esito della protesta le fonti discordano: quelle britanniche riferiscono del suo pieno successo, quelle italiane l’esatto contrario. Quel che è certo è che il comandante italiano – il quale, durante la protesta, ha concretamente minacciato di far fuori qualche prigioniero - viene sostituito e addirittura arrestato (per il furto di pacchi della Croce Rossa, ma sarà assolto per mancanza di prove). Viene sostituto anche il camp leader, e i sette principali responsabili della protesta finiscono nel campo di punizione di Gavi. Successivamente nel campo si afferma la politica della “peace at any price”.
Per quanto riguarda le fughe, nel campo di Montalbo ha assoluta voce in capitolo l’Escape Committee, che decide ogni passo e approva o respinge ogni singolo piano. Non può far molto, tuttavia, perché la sorveglianza italiana è molto più accurata che altrove.
Il campo chiude nella primavera del 1943. I prigionieri sono trasferiti a Fontanellato. Dopo l’armistizio diviene sede di un comando tedesco non meglio identificato. Successivamente il castello ritorna di proprietà privata. Oggi la struttura non è visitabile.
L’uccisione del soldato Kahn, come già detto, dà il via a un’inchiesta per crimini di guerra. Il principale responsabile è individuato nel maggiore Mario Montanelli, il cui comportamento è oggetto d’indagine anche per atti di violenza, minaccia e intimidazione nei confronti dei prigionieri, ferimento di alcuni di essi, incitamento nei confronti dei propri sottoposti a compiere atti simili, distruzione di corrispondenza, assegnazione di punizioni eccessive. Come si è detto, anche gli italiani lo indagano per furto di pacchi della Croce Rossa destinati ai prigionieri. Tutte queste accuse, comunque, non portano a nulla e l’ufficiale, descritto dagli ex prigionieri come un «fascista completo, della peggior specie» e come la «caricatura di un uomo della Gestapo», non dovrà affrontare alcuna conseguenza nel dopoguerra.
[1] Nel luglio precedente sono registrati a Montalbo due prigionieri indiani: ACS, MI, DGPS, A5G, II GM, b. 116, f. 59, MG, CIPG, «Notiziario n. 9», 13 settembre 1941-XIX° [sic], p. 13.
Fonti archivistiche
- Archivio Apostolico Vaticano, IAC, UIV, Sez. Segr., b. 518
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Aeronautica, Gabinetto, b. 70, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione Generale Pubblica Sicurezza, A5G, II GM, bb. 116, 117, 118 e 140, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, H8, b. 79
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, L10, b. 32
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, N1-11, b. 1130
- The National Archives, TS 26/95
- The National Archives, TS 27/741
- The National Archives, WO 224/115
- The National Archives, WO 309/1985
- The National Archives, WO 311/312
- The National Archives, WO 361/1887
- The National Archives, WO 361/1887
Bibliografia
- Absalom R., A Strange Alliance. Aspects of escape and survival in Italy 1943-45, Firenze, Olschki, 1991 trad. it. L’alleanza inattesa. Mondo contadino e prigionieri alleati in fuga in Italia (1943-1945), Bologna, Pendagron, 2011
- Minardi M. (a cura di), Prigionieri in Italia. Militari alleati e campi di prigionia (1940-1945), Parma, MUP, 2021
- Rollings G., Prisoner of war. Voices from behind the wire in the Second World War, London, Ebury, 2008
- Vannucci D., I campi per prigionieri di guerra nel territorio piacentino durante la Seconda guerra mondiale, Rezzanello, Cortemaggiore, Veano e Montalbo, Piacenza, Tip.Le.Co., 2018
Risorse online
- https://archives.msmtrust.org.uk/?s=montalbo, in archives.msmtrust.org.uk
- https://campifascisti.it/elenco_immagini.php, in campifascisti.it
- https://www.cwgc.org/find-records/find-war-dead/casualty-details/2816895/kahn,-robert-john/, in cwgc.org
- https://www.gracpiacenza.com/i-campi-di-prigionia-a-piacenza.html, in gracpiacenza.com
- https://www.piacenzasera.it/2019/03/alla-scoperta-dellantico-maniero-montalbo-ziano/287026/, in piacenzasera.it