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PG 47 - Modena

Autore/i della scheda: Isabella Insolvibile

Dati sul campo

Comune: Modena

Provincia: Modena

Regione: Emilia-Romagna

Ubicazione: viale Giorgio Amendola - Modena

Tipologia campo: concentramento

Numero convenzionale: 47

Numero di posta militare: 3200

Campo per: ufficiali

Giuristizione territoriale: Difesa Territoriale Bologna

Scalo ferroviario: Modena

Sistemazione: accantonamento

Capacità: 1000

In funzione: da 10/1942 al 08/09/1943

Comando/gestione del campo: Col. Giulio Giorgetti (10.1942-1.1943); Col. Angelo Tiberi (2.1943-5.1943), Col. Luigi Curti (6.1943)

Cronologia:
Ottobre 1942: i prigionieri alleati arrivano al campo
Gennaio 1943: i prigionieri inoltrano una protesta alla potenza protettrice
Marzo 1943: il capitano sudafricano Jeffrey Morphew scappa dal campo e raggiunge la Svizzera
12 Settembre 1943: il campo è occupato dai tedeschi, che catturano la gran parte dei prigionieri.

Presenza dei prigionieri alleati nel campo di Modena

Data Generali Ufficiali Sottufficiali Truppa TOT
31.10.1942   746 48 141 935
30.11.1942   935   194 1129
31.12.1942   937   199 1136
31.1.1943   938 2 241 1181
28.2.1943   1008 2 249 1259
31.3.1943   997 2 249 1248
30.4.1943   1001 2 237 1240
31.5.1943   1001 2 237 1240
30.6.1943   1067 3 248 1318
31.7.1943   1074 275 1349
31.8.1943   1084 28 255 1367
 

Storia del campo

Il campo è insediato, nell’ottobre 1942, in una caserma situata, allora, alla periferia della città. È destinato agli ufficiali alleati e alle loro ordinanze, alloggiati in caseggiati di recente costruzione. I prigionieri provengono dai campi di transito o dal campo 38 di Poppi-Villa Ascensione, disciolto. Teoricamente, il campo 47 è un buon campo, dotato di installazioni moderne, cioè docce con acqua calda, camere accessoriate e riscaldate, uno spaccio ben fornito, un’infermeria attrezzata così come le cucine, latrine in numero sufficiente, spazio per le attività sportive, ludiche e didattiche. Difatti vengono organizzati, su iniziativa degli stessi prigionieri, molti corsi di studio, anche di livello universitario, essendoci, tra i detenuti, un certo numero di docenti. Non ci sono, apparentemente, problemi di rifornimento idrico, e l’acqua è sufficiente anche per l’impianto antincendio. I rapporti tra detentori e detenuti sono discreti, anche se le fonti accennano ad alcune difficoltà sorte con i fascisti locali che, a quanto pare, non approvano la presenza di prigionieri in città.
Permangono, tuttavia, anche in questo campo, i problemi consueti della prigionia in Italia: la carenza di rifornimenti (a partire dal vestiario), i ritardi nell’arrivo della corrispondenza e delle paghe arretrate, la maggiorazione dei costi del vitto, la presenza altalenante del riscaldamento. Nel gennaio del 1943 i prigionieri inoltrano una dettagliata lettera di protesta alla potenza protettrice nella quale, dopo avere elencato le carenze del campo di transito (il 75 di Bari Torre Tresca), parlano di Modena nei seguenti termini [TNA, WO 224/116]:

As far as this Camp is concerned there was no heating until 12th January, although the Italian Quarters were heated from before the 20th December. The lighting is not adequate, the power provided being far too weak and with the exception of the few lights that have 60 Watt globes, reading can only be done by straining the eyes. Further the fittings are not the same as for Italian Officers. The only privilege we enjoy is very bare officers’ furniture, nothing like the Italian officers have, and 80 o/100 of the officers live in other Ranks’ quarters. […] With the sole exception of the Basic Ration, which is reasonable every other article which an officer buys is very highly priced. Indeed prices charged for all articles would indicate that the exchange rate of the Lira is very much higher than the figure of 72 the £ sterling, which it is supposed to be. […] Finally we wish to complain against this action of the Italian Government when their own pay matters are in such an unsatisfactory condition. Back pay due to officers of this Camp now amounts to over L. 1.000.000. This matter are already been submitted to you, but as a typical example of many cases we give the account of Lieut.-Col. Page […] which shows how bad the position is. He was captured at Tobruk on 21st June and after going through Tobruk, Derna and Barce Camps arrived at Bari (P.G. 75)on the 6th July, where he stayed until 6th September, when he was transferred to Aversa P.G. 63. Since arriving at Aversa he has been paid in full each month but his account prior to that is as set out here under:

Pay due for June, 10 days-Lire 467-Cash advances receiv.-Lire 350
Pay due for July, 31 days-Lire 1.400-Messing at Bari 25 days-Lire 250
Pay due for Aug., 31 days-Lire 1.400- Messing at Bari 31 days-Lire 310
Pay due for Sept., 5 days-Lire 233- Messing at Bari 5 days-Lire 50
[TOTAL] Lire 3.500 Lire 960

Balance due to him L. 2540
With this state of affairs existing, the Italian authorities now demand that he pays L. 8.60 a day, or an amount of L. 1,582.40 for the period 1st Jult to 31st December.


Dall’inizio del 1943 si verificano alcuni tentativi di fuga, tutti falliti tranne uno. Da Modena avviene, infatti, una delle sei – su 602 tentativi secondo Absalom – fughe riuscite dall’Italia: il capitano dell’aviazione sudafricana Jeffrey Morphew scappa dal campo nel marzo 1943 travestito da carabiniere e arriva fino al confine con la Svizzera, dove taglia la rete metallica con un paio di forbicine da unghie e si guadagna la libertà. L’evasione del Senior British Officer, il lt. col. John Page, con due capitani, si protrae invece per ben due settimane e si conclude con gli arresti, una punizione di 30 giorni e il trasferimento a Gavi.
Dopo l’armistizio, il campo di Modena viene occupato dai tedeschi ed entro il 12 settembre evacuato. Qualche prigioniero riesce a evaderne prima.
Nel campo non si verificano gravi violazioni della Convenzione di Ginevra né crimini di guerra.
Si ignora la sorte del sito nel dopoguerra.

Fonti archivistiche

Bibliografia

Storie legate a questo campo