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PG 204 - Ospedale Altamura

Autore/i della scheda: Isabella Insolvibile

Magazzino del campo ospedale n. 204 di Altamura (BA) - Archivio AUSSME, Fototeca 2 Guerra Mondiale Italia 507/639

Dati sul campo

Comune: Altamura

Provincia: Bari

Regione: Puglia

Ubicazione: Scuola IV Novembre (viale Martiri del 1799), Istituto Regina Margherita (Corso Federico II di Svevia) - Altamura

Tipologia campo: ospedale militare

Numero convenzionale: 204

Numero di posta militare: 3450

Campo per: ufficiali - sottufficiali – truppa

Giuristizione territoriale: IX Corpo d’Armata

Scalo ferroviario: Altamura

Sistemazione: accantonamento

Capacità: 480

In funzione: da 12/1942 al 07/1943

Comando/gestione del campo: magg. Florindo Scardapane (dicembre 1942-aprile 1943); magg. Raffaele Episcopo (maggio-giugno 1943)

Cronologia:
Dicembre 1942: i prigionieri alleati vengono ricoverati presso le due strutture che compongono l’ospedale di Altamura.
Estate 1943: l’ospedale viene sgomberato e i degenti inviati altrove.

Presenza dei prigionieri alleati nel campo di Altamura

Data Generali Ufficiali Sottufficiali Truppa TOT
31.12.1942   11 12 108 131[1]
31.1.1943   8 13 131 152
28.2.1943   6 21 148 175[2]
31.3.1943   21 30 180 231[3]
30.4.1943   25 33 219 277[4]
31.5.1943   22 30 203 255[5]
30.6.1943   18 22 210 250[6]
[1] Dei quali, 1 ufficiale statunitense. [2] Dei quali, 1 ufficiale e 7 soldati statunitensi. [3] Dei quali, 15 ufficiali, 12 sottufficiali e 79 soldati statunitensi. [4] Dei quali, 13 ufficiali, 12 sottufficiali e 84 soldati statunitensi. [5] Dei quali, 12 ufficiali, 8 sottufficiali e 60 soldati statunitensi. [6] Dei quali, 8 ufficiali, 5 sottufficiali e 50 soldati statunitensi.

Storia del campo

L’ospedale di Altamura, in attività dal dicembre del 1942, occupa due diverse strutture: l’istituto scolastico IV Novembre, un po' decentrato, più moderno ma pur sempre una scuola, certamente non concepito come un nosocomio (edificio n. 1 nei rapporti della potenza protettrice); l’asilo Regina Margherita, in centro città, un edificio alquanto datato e utilizzato come ospedale militare per le truppe nazionali fino al 1941, e quindi, forse per questo – ma se ne dirà – lievemente più adatto a ospitare degenti prigionieri (edificio n. 2).
In entrambe le strutture le criticità sono numerose. Ancora in allestimento nel marzo 1943, l’ospedale 204 è tanto carente in personale, alloggi, attrezzature e strumentazione da non soddisfare del tutto neanche i solitamente poco esigenti ispettori della potenza protettrice, uno dei quali riferisce che

The installation for washing are very poor, especially in building no. 1. At each end of one floor are two rather small washbasins which may be sufficient for a school but are absolutely inadequate for a hospital. On the other floor are no washing facilities whatsoever. There is no hot water on any of the floors, nor any installation for showers. […] In building no. 2 these accomodations, while not very rich, are much better and can be considered more or less as satisfactory. The same remarks apply to the toilets which are in building no. 1 quite insufficient, in building no. 2 a little better but not good. [TNA, WO 361/1922]


Il delegato commenta – dandoci un assaggio della diversa guerra che, inevitabilmente, italiani e alleati combattono – la sorpresa dell’autorità preposta dinanzi alle sue obiezioni: «The hospital Commander was rather surprised that so many things were not considered by us as being satisfactory as this building had been for the last two years in use as a military hospital for Italian troops who, as he told us, were quite satisfied». In generale [TNA, WO 361/1922]. La conclusione, che verrà confermata dall’ispezione del maggio successivo dell’ICRC, è impietosa:

The general impression is that when the patients were brought to this hospital, hardly anything was ready to receive them. Since that time a great number of improvements have been made, but several things, like washing facilities, toilets, medical service, have still to improve greatly. We shall take these points up with the Italian higher Authorities. [TNA, WO 361/1922]


Nelle due strutture ospedaliere, peraltro, manca l’acqua in quantità sufficiente, le installazioni sanitarie sono rudimentali, e inadatte a prigionieri che, nella gran parte dei casi, risultano feriti o menomati agli arti. Difettano medicinali, anestetici, disinfettanti, oltre a spazzolini da denti e carta igienica. Dopo la guerra, l’ufficiale medico britannico parlerà di mancanza di acqua, dieta insufficiente e inadeguata, assenza di ricambi di biancheria – con ricoverati con piaghe purulente costretti a giacere nelle stesse lenzuola per giorni e giorni – infestazione di parassiti. Il dottor. Redgate terrà a dimostrare, con due esempi, «the almost unbelievable ignorance and neglect of the average Italian medical or otherwise»:

The place was very verminous over-run with bugs. Once during my visit, the place was fumigate but the Italians were either so terribly ignorant or neglectful that they took the mattresses and bedding out full of vermin while the place was fumigated and then brought the bedding so infected back again. The attempt at getting rid of the vermin, therefore, was quite useless and a waste of time and energy. The Italian Command was utterly lacking in any ideas of cleanliness which was requisite for a Hospital. When I got there, there was a huge pile of Red Cross tins on the premises simply swarming with flies. I need hardly say that such a state of affairs was terribly detrimental in a Hospital and we told the Italians that it must be removed and they did so but only to another portion of the premises saying that they had removed them to that part of the premises because there were not so many flies there. [TNA, TS 26, 784]


Nell’aprile 1943 affluiscono ad Altamura i prigionieri malati già ricoverati a Bari e a Brindisi, i cui ospedali avrebbero accolto, da quel momento, solo prigionieri “non trasportabili” appena giunti dal Nordafrica.
Nel dopoguerra, le autorità alleate aprono un’indagine sul trattamento subito dai degenti di Altamura, ma questa viene, presumibilmente, archiviata poco tempo dopo.
Oggi, l’edificio n. 1 ospita un complesso didattico, mentre è il numero 2 versa in stato di abbandono.

Fonti archivistiche

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