Autore/i della scheda: Costantino Di Sante
Dati sul campo
Comune: Castelvetrano
Provincia: Trapani
Regione: Sicilia
Ubicazione: Borgo di Buturro - Castelvetrano
Tipologia campo: transito, contumaciale
Numero convenzionale: 98
Numero di posta militare: 3550
Campo per: sottufficiali – truppa
Giuristizione territoriale: Difesa Territoriale di Palermo/Forze Aeree della Sicilia
Scalo ferroviario: Castelvetrano
Sistemazione: attendamento
Capacità: 1000
In funzione: da 12/1941 al 09/1942
Comando/gestione del campo: Maggiore Giulio Oldani
Cronologia:
Dicembre 1941 viene istituito il campo contumaciale e di transito.
Marzo 1942 nel campo scoppia un’epidemia di dissenteria.
Giugno 1942 lo SME decide di spostare il campo in una località più idonea.
Settembre 1942 il campo viene chiuso, il comando e l’amministrazione sono trasferiti a San Giuseppe Jato.
Presenza dei prigionieri alleati nel campo di Castelvetrano
Data | Generali | Ufficiali | Sottufficiali | Truppa | TOT |
1.3.1942 | 5 | 554 | 559 | ||
1.4.1942 | 1 | 30 | 31 | ||
1.5.1942 | |||||
1.6.1942 | |||||
1.7.1942 | 7 | 30 | 144 | 181 | |
1.8.1942 | 23 | 176 | 199 | ||
1.9.1942 | 23 | 176 | 199 |
Storia del campo
Dopo la cattura di diversi militari britannici in Africa Settentrionale, nel dicembre 1943 lo Stato Maggiore si trovò improvvisamente a dover provvedere a costituire un campo contumaciale vicino ad un aeroporto e non lontano dalle coste libiche per facilitare le operazioni di trasporto dei prigionieri. Il Comando della Difesa Territoriale della Sicilia individuò un’area adatta nella contrada Buturro nel comune di Castelvetrano poco distante dal locale aeroporto.
In poche settimane il campo attendato fu allestito. La località scelta si rivelò quasi subito poco idonea perché si trattava di una zona malarica anche priva di acqua potabile.
Le condizioni erano pessime, mancavano i servizi sanitari e quando pioveva l’intero attendamento si allagava. I prigionieri si ammalavano frequentemente e alcuni di essi furono impiegati anche per effettuare lavori di bonifica. Inoltre, non furono ammesse le visite da parte delle Croce Rossa Internazionale e dei delegati della potenza protettrice.
Quando all’inizio del 1942 scoppiò un’epidemia di dissenteria che rischiava di minacciare anche la popolazione locale, l’Ufficio prigionieri di guerra decise che doveva essere spostato in una località più idonea.
Quando lo Stato Maggiore dell’Esercito venne a sapere che l’area era stata scelta senza prima consultare la Direzione di sanità e il Genio, comminò un provvedimento disciplinare al comandante della Difesa Territoriale di Palermo. Il comandante, generale Aniello Iervolino, venne punito anche per il modo “deficiente e inefficace” con il quale aveva diretto i lavori di sistemazione del campo il quale, oltre che mal collocato, anche dopo diverse settimane, risultava carente dei materiali di casermaggio, le attrezzatura infermieristiche erano scarse se non inesistenti, la recinzione e l’illuminazione erano carenti.
Nell’estate del 1942 il campo di Castelvetrano fu trasferito nella località Traversa di San Giuseppe Jato in provincia di Palermo, a circa 50 km dall’aeroporto di Castelvetrano. La nuova struttura mantenne lo stesso numero e la stessa organizzazione di comando.
Fonti archivistiche
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Aeronautica, Gabinetto, b. 70, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione Generale Pubblica Sicurezza, A5G, II GM, bb. 116, 117, 118 e 140, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, H8, b. 79
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, L10, b. 32
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, N1-11, b. 667, 740, 843
- The National Archives, TS 26/767
- The National Archives, WO 204/2190