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PG 51 - Villa Serena

Autore/i della scheda: Isabella Insolvibile

Dati sul campo

Comune: Altamura

Provincia: Bari

Regione: Puglia

Ubicazione: Villa Serena - Altamura

Tipologia campo: transito - smistamento - contumaciale

Numero convenzionale: 51

Numero di posta militare: 3450

Campo per: sottufficiali – truppa

Giuristizione territoriale: IX Corpo d’Armata

Scalo ferroviario: Altamura

Sistemazione: attendamento

Capacità: 4000

In funzione: da 08/1942 al 07/1943

Comando/gestione del campo: Ten. Col. Mario Nicotra (8-12.1942), Col. Salvatore Cilotti (1-4.1943), Magg. C. Santostasi (5.1943), Col. Enrico Petragnani (6-7.1943)

Cronologia:
Luglio-agosto 1942: il campo è adibito al transito dei soldati di truppa alleati
Dicembre 1942: il campo viene svuotato
Luglio 1943: il campo viene disciolto

Presenza dei prigionieri alleati nel campo di Altamura

Data Ufficiali Sottufficiali Truppa TOT
1.9.1942   34 471 505
30.9.1942 2 165 2379[1] 2546
31.10.1942 3 159 1478 1640
30.11.1942 3 162 1579 1744
31.12.1942 3 16 131 150
31.1.1943 3 15 110 128
28.2.1943 3 14 109 126
31.3.1943   4 23 27
30.4.1943   27 230[2] 257
31.5.1943   23 61 84
30.6.1943   3 20 23
[1] Compresi 2 statunitensi. [2] Compreso 1 statunitensi.

Storia del campo

Il campo di Villa Serena n. 51, all’interno del comune di Altamura, presenta una condizione di difficoltà simile alle altre strutture meridionali. Si tratta di un sito di transito destinato a prigionieri di truppa, teoricamente fino a 4.000, alloggiati in attendamenti che, come di consueto, vengono a trovarsi immersi nel fango in caso di maltempo. Scarso è l’equipaggiamento fornito dai detentori e rari e inefficaci i tentativi di migliorare le condizioni dei reclusi. L’acqua calda è insufficiente, mentre quella fredda non è disponibile in inverno, quando le condutture gelano. Nonostante gli sforzi del personale italiano – «Discipline was reasonable and there was no vicious punishment. There were no detention cells in the campo and the guards were not harsh or brutal» [TNA, TS 26/95] – la vita è dura: mancano viveri e medicine, per comprare le quali i prigionieri sono spesso costretti ad auto-tassarsi, e non vi è alcuna possibilità ricreativa o educativa. Lo spaccio è aperto solo una volta alla settimana e raramente mette in vendita merci diverse da quelle strettamente alimentari. Inoltre, anche a detta della direzione di sanità militare, i bagni non funzionano e le stufe sono insufficienti. Il campo è infestato dai parassiti, e secondo le autorità britanniche gli italiani non fanno nulla per risolvere il problema. La stessa fonte riferisce che a causa delle condizioni del sito e della mancanza di teli impermeabili sui quali appoggiare i pagliericci, che quindi finiscono direttamente a terra, si hanno numerosi casi di polmonite, pleurite e malattie renali.
Il campo risulta disciolto dalla data del 28 luglio 1943, ma perde in forza fin dalla fine del 1942. Non è mai stato visitato dai delegati della potenza protettrice o della Croce Rossa Internazionale.
Oltre alle critiche condizioni di trattamento, non si hanno notizie di palese violazione della Convenzione di Ginevra né di crimini di guerra.
Del campo non si conserva traccia né memoria.

Fonti archivistiche

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