Autore/i della scheda: Isabella Insolvibile
Dati sul campo
Comune: Castel San Pietro Terme
Provincia: Bologna
Regione: Emilia-Romagna
Ubicazione: viale Oriani 1 - Castel San Pietro Terme
Tipologia campo: ospedale militare
Numero convenzionale: 203
Numero di posta militare: 3200
Campo per: ufficiali - sottufficiali – truppa
Giuristizione territoriale: Difesa Territoriale Bologna
Scalo ferroviario: Castel San Pietro
Sistemazione: accantonamento
Capacità: 550
In funzione: da 09/1942 al 08/09/1943
Comando/gestione del campo: Ten. Col. Agostino D’Agostino
Cronologia:
Settembre 1942: i prigionieri alleati vengono destinati all’ospedale.
8 settembre 1943: l’ospedale è evacuato e i degenti trasferiti in Germania.
Presenza dei prigionieri alleati nel campo di Castel San Pietro Terme
Data | Generali | Ufficiali | Sottufficiali | Truppa | TOT |
30.9.1942 | 26 | 29 | 256 | 311 | |
31.10.1942 | 37 | 34 | 354 | 425 | |
30.11.1942 | 36 | 39 | 389 | 464[1] | |
31.12.1942 | 24 | 36 | 371 | 431[2] | |
31.1.1943 | 20 | 33 | 318 | 371[3] | |
28.2.1943 | 17 | 27 | 275 | 319[4] | |
31.3.1943 | 6 | 14 | 165 | 185[5] | |
30.4.1943 | 6 | 16 | 191 | 213[6] | |
31.5.1943 | 5 | 14 | 141 | 160[7] | |
30.6.1943 | 4 | 7 | 373 | 384[8] | |
31.8.1943 | 25 | 24 | 445 | 494[9] |
Storia del campo
L’ospedale n. 203 – già numero 205, quando era destinato a soldati nemici di altra nazionalità – di Castel S. Pietro, nel bolognese, viene destinato ai prigionieri alleati nell’autunno 1942. La struttura rispetta i requisiti richiesti dalle normative, anzi, secondo i delegati della potenza protettrice e della Croce Rossa Internazionale, è equipaggiata in modo eccellente, e i prigionieri ricoverati si dicono soddisfatti del trattamento. Sebbene in stanze di degenza quanto più possibile separate, convivono a Castel S. Pietro prigionieri di differenti nazionalità e fedi religiose. I culti sono praticati in totale libertà, con il solo divieto di intonare inni patriottici durante le funzioni. Dai servizi di rasatura di barba e capelli, previsti all’arrivo in ospedale, sono esclusi i sikh.
Secondo il delegato ICRC che visita Castel S. Pietro a metà dicembre 1943, la gran parte dei ricoverati proviene dall’ospedale di Caserta e, prima, dal fronte. Tra i malati, due terzi sono casi chirurgici – vengono infatti effettuate numerose amputazioni, laparatomie e operazioni di chirurgia plastica – mentre l’altro terzo dei prigionieri soffre perlopiù di dissenteria, ma anche di nefrite e problemi ai bronchi o reumatici. Risultano insufficienti, e quindi vengono richiesti, alcuni medicinali, tra i quali l’insulina e le vitamine, necessarie ai pazienti affetti da dissenteria, così come
l’emetina.
La soddisfazione per il trattamento e le cure ricevuti verrà manifestata per tutto il periodo del funzionamento della struttura.
Dopo l’armistizio, l’ospedale viene evacuato dai tedeschi, e i prigionieri trasferiti in Germania.
È successivamente ritornato al suo uso civile.
Fonti archivistiche
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Aeronautica, Gabinetto, b. 70, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione Generale Pubblica Sicurezza, A5G, II GM, bb. 116, 117, 118 e 140, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Centrale dello Stato, Onorcaduti, b. 1
- Archivio del Comité international de la Croix-Rouge, BG-017-05-159
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, H8, b. 79
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, L10, b. 32
- The National Archives, WO 224/150
- The National Archives, WO 361/1921