Autore/i della scheda: Costantino Di Sante
Dati sul campo
Comune: Spoleto
Provincia: Perugia
Regione: Umbria
Ubicazione: Morgnano - Spoleto
Tipologia campo: lavoro
Numero convenzionale: 115
Numero di posta militare: 3300
Campo per: sottufficiali – truppa
Giuristizione territoriale: XVII Corpo d’Armata
Scalo ferroviario: Spoleto
Sistemazione: baraccamento
Capacità: 540
In funzione: da 05/1942 al 09/1943
Comando/gestione del campo: Capitano Umberto Moretti
Cronologia:
Maggio 1942 istituzione del campo.
Marzo 1943 primo arrivo consistente di prigionieri britannici.
Settembre 1943 quasi tutti i prigionieri riescono a fuggire.
Presenza dei prigionieri alleati nel campo di Spoleto
Data | Generali | Ufficiali | Sottufficiali | Truppa | TOT |
30.11.1942 | 1 | 1[1] | |||
31.12.1942 | 1 | 1[2] | |||
31.1.1943 | 1 | 1[3] | |||
28.2.1943 | 1 | 1[4] | |||
31.3.1943 | 54 | 54[5] | |||
30.4.1943 | 62 | 62[6] | |||
31.5.1943 | 62 | 62[7] | |||
30.6.1943 | 9 | 353 | 362[8] | ||
31.8.1943 | 9 | 352 | 361[9] |
Storia del campo
Il campo di lavoro n. 115 di Morgnano fu istituito nel maggio 1942. Un primo contingente di prigionieri del disciolto esercito jugoslavo, furono inviati dal campo n. 62 di Grumello in Piano (BG) per essere poi impiegati dalla Società anonima Terni presso il «Cantiere Orlando» della locale miniera di lignite.
Fino al marzo del 1943 fu registrata solo la presenza di un prigioniero alleato classificato come mediorientale. Successivamente il loro numero aumentò fino a raggiungere le 362 unità. Per la maggior parte erano quasi tutti sudafricani che «volontariamente» avevano deciso di lavorare. I prigionieri furono impiegati anche sottoterra nonostante ciò fosse proibito dalla convenzione di Ginevra. Le condizioni di vita comunque furono ritenute «accettabili» e parte dei prigionieri furono anche impiegati fu anche impiegata in agricoltura e per la produzione di laterizi.
Da Morgnano dipesero anche tre distaccamenti. A Marsciano, in località «Sobborgo Tripoli», nel quale dal marzo 1943 i prigionieri lavorarono nelle fornaci di proprietà della ditta «Briziarelli Pio & Figli» e furono alloggiati in una palazzina vicina alla fabbrica. Nel comune di Bastardo fu attivo un altro distaccamento per l’estrazione della lignite mentre, in quello di Casemansce di Todi, sembra che vi abbiano lavorato circa 50 prigionieri britannici per la costruzione di una strada.
Fonti archivistiche
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Aeronautica, Gabinetto, b. 70
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione Generale Pubblica Sicurezza, A5G, II GM, bb. 116, 117
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, H8, b. 79
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, L10, b. 32
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, N1-11, DS bb. 667, 840, 1130, 1243
- The National Archives, TS 26/761
Bibliografia
- Bitti A., Guerrini G., Le brigate dell’Umbria centrale, in L. Brunelli, M. Canali (a cura di) "L’Umbria dalla guerra alla Resistenza", Foligno, Editoriale Umbra, 1998
- Insolvibile I., I prigionieri alleati in Italia 1940-1943, tesi di dottorato, Dottorato in "Innovazione e Gestione delle Risorse Pubbliche", curriculum “Scienze Umane, Storiche e della Formazione”, Storia Contemporanea, Università degli Studi del Molise, anno accademico 2019-2020,
- Nardelli D.R., Pergolini L., Impiegati in lavori manuali. Lo sfruttamento dei prigionieri di guerra e degli internati civili slavi nei campi di concentramento in Umbria (1942-1943), Foligno, Editoriale Umbra-Isuc, 2014