Autore/i della scheda: Costantino Di Sante
Dati sul campo
Comune: Roma
Provincia: Roma
Regione: Lazio
Ubicazione: Cinecittà - Roma
Tipologia campo: lavoro
Numero convenzionale: 122
Numero di posta militare: 3300
Campo per: sottufficiali – truppa
Giuristizione territoriale: XVII Corpo d’Armata
Scalo ferroviario: Roma
Sistemazione: baraccamento
Capacità: 400
In funzione: da 05/1942 al 09/1943
Comando/gestione del campo: Capitano Armando Mangini (giugno – settembre 1942);
Cronologia:
Giugno 1942 entra in funzione il campo di Villa Marina per soli prigionieri indiani.
3.1.1943 viene costituito il primo distaccamento di lavoro presso il Villaggio Caroni.
28.2.1943 viene costituito il secondo distaccamento di lavoro presso Case Nuove.
Presenza dei prigionieri alleati nel campo di Roma
Data | Generali | Ufficiali | Sottufficiali | Truppa | TOT |
1.6.1942 | 300 | 300 | |||
1.7.1942 | 1 | 399 | 400 | ||
1.8.1942 | 1 | 399 | 400 | ||
1.9.1942 | 1 | 399 | 400 | ||
30.9.1942 | 1 | 408 | 409 | ||
31.10.1942 | 1 | 410 | 411 | ||
30.11.1942 | 1 | 411 | 412 | ||
31.12.1942 | 3 | 559 | 562 | ||
31.1.1943 | 3 | 3 | 775 | 781 | |
28.2.1943 | 7 | 786 | 793 | ||
31.3.1943 | 6 | 787 | 793 | ||
30.4.1943 | 7 | 788 | 795 | ||
31.5.1943 | 7 | 788 | 795 | ||
30.6.1943 | 3 | 8 | 783 | 794 | |
31.7.1943 | 3 | 7 | 783 | 793 | |
31.8.1943 | 1 | 9 | 8 | 787 | 805 |
Storia del campo
Quello di Cinecittà fu tra i primi campi ad essere istituito per il lavoro dei prigionieri alleati questi erano in gran parte soldati di colore sudafricani utilizzati come comparse per la realizzazione di almeno due film. Uno di questi, il tedesco Bayer 205 (conosciuto anche come Germanin), era un film di propaganda finanziato dalla casa farmaceutica Bayer che in parte venne girato anche in Germania con dei prigionieri francesi internati nel campo di Luckenwalde. L’altro film, dove i prigionieri di colore presenti nel campo della “Città del cinema” furono impiegati, fu Harlem, diretto nel 1943 da Carmine Gallone. Per ogni prigioniero ingaggiato la casa di produzione elargiva £ 20 giornaliere all’amministrazione militare, mentre al prigioniero erano destinate solo 3 lire di cui una parte veniva trattenuta per pagare il logoramento dei materiali e degli indumenti.
Dal campo di Cinecittà dipeso altri campi di lavoro creati nella capitale. Un primo distaccamento fu attivo dal 3 gennaio 1943 presso il Villaggio Caroni, indicato come 122/1, dove 220 prigionieri britannici furono impiegati nelle costruzioni edili. Nel febbraio successivo, sotto la direzione del Ministero dell’Aereonautica, 50 prigionieri furono concessi alla Ditta Fielt Roma per l’esecuzione di alcuni lavori in via Prenestina a Roma. Verso la fine dello stesso mese, un altro distaccamento con 50 prigionieri, questa volta impiegati nei lavori agricoli e indicato come 122/2, fu creato presso l’Azienda Colombo Bona Case Nuove (RM).
Nella primavera del 1943, i circa 500 prigionieri di colore presenti nel campo principale erano ancora utilizzati nelle riprese cinematografiche. Ad essi spesso veniva data una doppia razione di cibo e qualche altro benefit, come un supplemento di sigarette.
Dopo alcune proteste, ai prigionieri furono distribuite anche delle attrezzature sportive, degli strumenti musicali e, nonostante il direttore ritenesse che quasi tre prigionieri su quattro fossero analfabeti, libri in inglese, in afrikaans e in lingua sesuto (la lingua zulù non era ammessa dalla censura). Le diverse lingue parlate nel campo 122 e negli altri dove erano presenti prigionieri provenienti sia dal Commonwealth britannico che dai possedimenti francesi furono anche oggetto di una campagna di studi. Nella primavere del 1943, il Ministero degli Esteri incaricò il prof. Bruno Ducati, esperto cultore della lingua bantu, di studiare le lingue parlate dagli africani presenti in alcuni campi perché poteva successivamente tornare utile per la “futura espansione coloniale”. Nonostante il prof. Ducati avesse accettato l’incarico, dovette abbandonare l’impresa per le difficoltà logistiche, economiche e per le conseguenze derivate dalla caduta del regime.
Anche i prigionieri impiegati negli altri distaccamenti in lavori più gravosi erano trattati in modo conforme a ciò che era previsto nella Convenzione di Ginevra, come le strutture dove erano alloggiati furono ritenute adeguate dagli ispettori della Croce Rossa Internazionale.
Dopo l’armistizio i prigionieri di Cinecittà furono catturati dai tedeschi e trasferiti prima in un altro luogo della capitale e poi al campo di Passo Corese (RI) dove furono impiegati in alcuni lavori. Successivamente furono deportati nel lager di Moosburg in Baviera.
Durante l’occupazione tedesca il campo di Cinecittà fu utilizzato anche per l’internamento delle persone catturate dai nazifascisti, in particolare per quelli rastrellati il 17 aprile 1944 nel vicino quartiere del Quadraro.
Dopo la liberazione di Roma, Cinecittà divenne un campo profughi per italiani e stranieri. Solo dopo la sua chiusura nel 1950 gli stabilimenti cinematografici vennero totalmente sfruttati per la produzione dei film.
Fonti archivistiche
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Aeronautica, Gabinetto, b. 70, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione Generale Pubblica Sicurezza, A5G, II GM, bb. 116, 117, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Centrale dello Stato, Onorcaduti b. 1
- Archivio Storico Ministero Affari Esteri, MAI, Vol. II, posizione 180-44, fascicolo 152
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, Diari storici, b. 667, 840, 1130, 1243
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, H8, b. 79
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, L10, b. 32
- The National Archives, WO 224/140
- The National Archives, WO 224/144
- The National Archives, WO 310/21
Bibliografia
- Bertozzi M. (regia), Profughi a Cinecittà, Vivo film , 2012 (film)
- Crwys-Williams J., A country at war 1939-1945: The mood of a nation, Rivonia, Ashanti Publishing, 1992
- Horn K., In enemy hands. South Africa’s POWs in World War II, Johannesburg & Cape Town, Jonathan Ball Publishers, 2015
- Horn K., Changing Attitudes among South African Prisoners of War towards their Italian Captors during World War II, 1942–1943, in «Scientia Militaria», vol. 40, no 3, 2012 pp. 200-221
- Insolvibile I., I prigionieri alleati in Italia 1940-1943, tesi di dottorato, Dottorato in "Innovazione e Gestione delle Risorse Pubbliche", curriculum “Scienze Umane, Storiche e della Formazione”, Storia Contemporanea, Università degli Studi del Molise, anno accademico 2019-2020,
- Martera L., Harlem. Il film più censurato di sempre, Milano, CSC-Centro sperimentale di cinematografia, La nave di Teseo, 2021
- Steimaski N., The Cinecittà refugee camp. 1944-50, in J. D. Rhodes, E. Gorfinkel, (eds.), "Taking Place: Location and the Moving Image", Minneapolis, University of Minnesota Press, 2011 pp. 101-131
- Ugolotti C., Pg122: una storia di cinema e prigionieri, in M. Minardi (a cura di), "POW e campi in Italia", Parma, Mattioli 1885-Istituto Storico di Parma, 2021 pp. 153-178