Autore/i della scheda: Costantino Di Sante
Dati sul campo
Comune: Roma
Provincia: Roma
Regione: Lazio
Ubicazione: Torre Maura - Roma
Tipologia campo: concentramento
Numero convenzionale: 80
Numero di posta militare: 3300
Campo per: sottufficiali – truppa
Giuristizione territoriale: Comando Territoriale Corpo d’Armata di Roma
Scalo ferroviario: Roma
Sistemazione: accantonamento, baraccamento
In funzione: da 05/1942 al 09/1942
Comando/gestione del campo: Tenente Salvatore Marocco (giugno – settembre 1942); Sottotenente Carlo Alberto Rizzi (settembre - ottobre 1942)
Cronologia:
Giugno 1942 entra in funzione il campo di Villa Marina per soli prigionieri indiani
Ottobre 1942 viene trasformato in “Centro Militare A.”
Presenza dei prigionieri alleati nel campo di Roma
Data | Generali | Ufficiali | Sottufficiali | Truppa | TOT |
30.6.1942 | 4 | 80 | 84 | ||
1.7.1942 | 73 | 73 | |||
1.8.1942 | 52 | 52 | |||
1.9.1942 | 15 | 193 | 208 | ||
30.9.1942 | 34 | 296 | 330 |
Storia del campo
Nel marzo del 1942 l’Ufficio prigionieri di guerra dello Stato Maggiore dell’Esercito decide di riadattare Villa Marina, alla periferia di Roma, a campo di prigionia. Nel maggio seguente, dopo alcuni lavori di adeguamento e la costruzione di due baracche dove alloggiare i prigionieri, la struttura entra in funzione. Il campo ospiterà esclusivamente prigionieri di nazionalità indiana che avevano deciso di collaborare con l’Asse.
Per questo motivo, ai prigionieri indiani di Villa Marina fu riservato un trattamento “speciale”. Gli alloggi furono resi confortevoli con i servizi igienici sistemati in locali indipendenti e moderni. Per rispetto dei loro precetti religiosi gli fu concessa la possibilità di portare la barba e i capelli lunghi e anche la dieta fu adeguata al loro credo.
Per alimentare la propaganda antibritannica, dal 13 luglio 1942, due di essi furono reclutati anche dal Minculpop: uno era impiegato come traduttore, lettore e redattore in punjabi, l’altro in indostano. Ogni giorno, sotto la responsabilità del Ministero degli Esteri, in abiti borghesi si recavano senza scorta a lavorare presso palazzo Balestra.
Nell’ottobre del 1942, con le reclute “volontarie” presenti a Villa Marina in seno alle Forze Armate italiane, fu costituito il Battaglione “Hazad Hindostan” (India libera) con il compito, soprattutto, di favorire le diserzioni dei soldati indiani presenti nell’esercito inglese.
Da questo momento in poi il campo sarà trasformato in “Centro Militare di A.”.
Non si hanno notizie di cosa sia accaduto alla Villa nel dopoguerra.
Fonti archivistiche
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Aeronautica, Gabinetto, b. 70, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione Generale Pubblica Sicurezza, A5G, II GM, bb. 116, 117, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, Diari storici, b. 667
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, H8, b. 79
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, L10, b. 32
Bibliografia
- Cappellano F., Quando i prigionieri erano indiani…, in «Storia militare», n. 270, 2016. Pagine: 50-51
- Crociani P., Frattolillo A., Indiani e arabi nei centri militari italiani, in «Storia militare», n. 23, 1995
- Insolvibile I., I prigionieri alleati in Italia 1940-1943, tesi di dottorato, Dottorato in "Innovazione e Gestione delle Risorse Pubbliche", curriculum “Scienze Umane, Storiche e della Formazione”, Storia Contemporanea, Università degli Studi del Molise, anno accademico 2019-2020,
- Rainero R. H., I reparti arabi e indiani dell’Esercito italiano nella seconda guerra mondiale («Le frecce rosse»), Roma, SME, 2007