Autore/i della scheda: Isabella Insolvibile
Dati sul campo
Comune: Novara
Provincia: Novara
Regione: Piemonte
Ubicazione: - Novara
Tipologia campo: lavoro
Numero convenzionale: 133
Numero di posta militare: 3100
Campo per: truppa
Giuristizione territoriale: Difesa Territoriale Torino
Scalo ferroviario: Novara
Sistemazione: baraccamento
Capacità: 1000
In funzione: da 05/1943 al 08/09/1943
Comando/gestione del campo: Magg. G. De Andrea (maggio 1943); Ten. Col. N. Randacio (giugno-8 settembre 1943)
Cronologia:
Maggio 1943: i prigionieri alleati vengono inviati nei distaccamenti di lavoro afferenti al campo n. 133
11 settembre 1943: le sentinelle italiane si danno alla fuga come i prigionieri
Presenza dei prigionieri alleati nel campo di Novara
Data | Generali | Ufficiali | Sottufficiali | Truppa | TOT |
31.5.1943 | 5 | 712 | 717 | ||
30.6.1943 | 5 | 812 | 817 | ||
31.8.1943 | 4 | 742 | 746 |
Storia del campo
Il campo di Novara è uno dei campi di lavoro istituiti nella tarda primavera 1943 al solo scopo di impiegare i prigionieri in lavori agricoli, perlopiù nelle risaie. È costituito da 19 distaccamenti, ognuno dei quali impiega dai 40 agli 80 prigionieri, a quanto pare adeguatamente alloggiati e trattati, sebbene afflitti dai comuni problemi di carenza di vestiario ed equipaggiamento.
I rapporti tra detentori e detenuti non sono sempre pacifici: se la sentinella di un distaccamento viene accusata di aver colpito un prigioniero e di aver minacciato di sparargli poiché questi rifiuta di lavorare in risaia, adducendo ragioni di salute, i prigionieri non si esimono da proteste e scioperi, se necessari.
Gli uomini impiegati nel novarese sono abbastanza numerosi e molto “visibili”, anche perché spesso lavorano fianco a fianco con i civili italiani. Ciò dà vita a rapporti di fraternizzazione che si riveleranno molto utili dopo l’armistizio, quando i contadini del posto aiuteranno gli ex prigionieri a sottrarsi alla ricattura tedesca, ma che, prima di quella data, innescano malumori e denunce, perlopiù anonime, da parte degli informatori fascisti. Uno di loro, nel giugno 1943, rivela alla prefettura che
Il campo di lavoro di Novara viene abbandonato dalle sentinelle italiane l’11 settembre. Diversi prigionieri riusciranno a raggiungere la Svizzera, anche grazie al fondamentale aiuto dei civili.
Fonti archivistiche
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Aeronautica, Gabinetto, b. 70, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione Generale Pubblica Sicurezza, A5G, II GM, bb. 116, 117, 118 e 140, Verbali e Notiziari della Commissione Interministeriale per i Prigionieri di Guerra
- Archivio Centrale dello Stato, Onorcaduti, b. 1
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, H8, b. 79
- Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, L10, b. 32
- The National Archives, TS 26/152
- The National Archives, WO 224/146, 179
- The National Archives, WO 361/1917
Bibliografia
- Absalom R., A Strange Alliance. Aspects of escape and survival in Italy 1943-45, Firenze, Olschki, 1991 trad. it. L’alleanza inattesa. Mondo contadino e prigionieri alleati in fuga in Italia (1943-1945), Bologna, Pendagron, 2011
- Insolvibile I., I prigionieri alleati in Italia 1940-1943, tesi di dottorato, Dottorato in "Innovazione e Gestione delle Risorse Pubbliche", curriculum “Scienze Umane, Storiche e della Formazione”, Storia Contemporanea, Università degli Studi del Molise, anno accademico 2019-2020,